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News e considerazioni sulla gestione e trasporto di merci pericolose orangeproject.it

domenica, novembre 29, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 2005: delenda carthago

Con il decreto del 15 ottobre 2005 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti istituisce la Commissione di coordinamento sul trasporto di merci pericolose, con l’obiettivo di assicurare un’attuazione efficace e coordinata dei compiti del Ministero in materia.
La Commissione si è riunita una sola volta, il 22 marzo 2006.
Su questo blog (e altrove) abbiamo sollecitato più volte l’attivazione della Commissione.
E, una volta, nel gennaio 2007, abbiamo anche ricevuto una risposta dal Ministero:
“…...... Nel ringraziarLa per il suggerimento da Lei offerto, in data 23 gennaio 2007, relativo alle problematiche sul trasporto di merci pericolose, Le comunico di averlo trasmesso alle nostre strutture per le opportune valutazioni. Nell'assicurare la dovuta attenzione alla Sua richiesta, La saluto cordialmente. Ing. Bruno Placidi
IL CAPO DELLA SEGRETERIA Ministro dei Trasporti”


Ma, dopo di ciò… niente altro.

Che fare ?

Fare come Catone il Censore ... continuare con questa “delenda carthago” ?

O cercare altre strade ?

giovedì, novembre 26, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 2004: aspiratore

Nel 2004 viene presentato questo nuovo modello di aspiratore per solidi e liquidi.

Chissà se un giorno le istruzioni scritte per i conducenti di veicoli trasportanti merci pericolose prevederanno che, a bordo del veicolo, ci sia qualcosa di questo tipo invece del badile e del secchiello !

lunedì, novembre 23, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 2003: Orange Project

Il 24 marzo 2003 nasce Orange Project, con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per quante/i si occupano della gestione e del trasporto delle merci pericolose, svolgendo attività di studio, di informazione e di formazione in materia.

Ci siamo riusciti ?

A voi la risposta !

sabato, novembre 21, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 2002: ADR in Asia

Il 20 settembre 2002 i dieci paesi aderenti all’ ASEAN ( Association of SouthEast Asian Nations), e cioè Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia,
Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Tailandia e Vietnam, hanno approvato il Protocollo 9 dell’Accordo sulla facilitazione delle merci in transito, con il quale hanno concordato di applicare le disposizioni dell’ADR al trasporto stradale delle merci pericolose.

C’è dunque la possibilità che, in un non lontano futuro, l’ADR (e il RID e l’ADN) possa trasformarsi, come il Codice IMDG e le Technical Instructions dell’ICAO, in uno strumento che abbia valenza mondiale oltre che europea.

giovedì, novembre 19, 2009

Ma che SISTRI d’Egitto !

Sapevo solo che i sistri erano strumenti musicali dell’Antico Egitto (sonagli formati da dischi di metallo infilati su delle bacchette).

Poi invece ho scoperto che SISTRI è l’acronimo del prossimo venturo “Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti” messo a punto dal Ministero dell’Ambiente.

Un sistema che, una volta entrato in vigore (si parla della metà del prossimo anno), prevederà la sostituzione dell’attuale documentazione cartacea (registri, formulari, MUD) relativa ai rifiuti (a partire da quelli pericolosi) con una strumentazione elettronica (PC, chiavette, GPS, ecc.) in modo da consentire tra l’altro l’automatica registrazione dei dati presso le Autorità competenti.

Non entro nel merito delle polemiche che il prossimo emanando decreto sul SISTRI sta suscitando: mi chiedo solo se gli operatori e le associazioni che li rappresentano hanno fatto e stanno facendo quanto necessario per far valere le loro ragioni (ad esempio: non mi sembra di aver visto o letto sui mass-media molti interventi in materia, né ho avuto notizia certa e documentata di interventi presso il Ministero e il Parlamento, anche se può essere che mi siano sfuggiti).

Quello che mi chiedo comunque è se sia stata presa nella giusta considerazione la compatibilità delle future prossime norme con quanto previsto dall’ADR, con particolare riferimento al documento di trasporto.

E’ vero che la NOTA 2 al paragrafo 5.4.0 dell’ADR prevede il ricorso a

tecniche di trattamento elettronico dei dati (EDP) o di scambio di dati informatizzati (EDI) per facilitare la redazione dei documenti o sostituirli

però naturalmente a condizione che

le procedure utilizzate per la scelta, la conservazione e il trattamento di dati elettronici permettano di soddisfare, in modo almeno equivalente all’utilizzazione di documenti su carta, le esigenze legali in materia di forza probatoria e disponibilità dei dati durante il trasporto

Non sarebbe male se ci fosse qualche persona fisica o giuridica che, avendone interesse e voglia, ponesse il problema al Ministero, per evitare di dover poi solo registrare (come nel III canto dell’Inferno di Dante), “sospiri, pianti e alti guai”.

A titolo esemplificativo ricordo che, almeno per quel che riguarda lo schema di decreto legislativo sul recepimento della Direttiva 2008/68, ci abbiamo provato (vedi su www.orangeproject.it)

mercoledì, novembre 18, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 2001: Capitanerie di porto

Il 20 luglio 2001 viene emesso un francobollo dedicato al Corpo delle capitanerie di porto, raffigurante una motovedetta ed un elicottero nel corso di un salvataggio in mare.

Il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare che svolge compiti riguardanti l'uso del mare, con dipendenza funzionale da vari ministeri, in primo luogo dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
In particolare tale Corpo ha la responsabilità della vigilanza sul trasporto marittimo di merci pericolose che, come noto, sono regolamentate dal Codice IMDG, anche per i trasporti nazionali.

In tale ambito va notato che, con il DPR 134/2005 (e successivi provvedimenti), sono stati definiti, dopo una lunga consultazione e discussione con gli esperti italiani in materia, i criteri e le modalità per l’omologazione ed il ricondizionamento degli imballaggi.
A ciò purtroppo non ha fatto seguito una revisione del Decreto del 10 giugno 2004 (che regolamenta, sia pure in maniera meno dettagliata e coerente, la stessa materia ai sensi dell’ADR). A quando dunque una sua revisione che ne armonizzi i contenuti con quanto contenuto nel DPR 134/2005 ?

lunedì, novembre 16, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 2000: consulenti per la sicurezza

Con il Decreto legislativo n. 40 del 4 febbraio 2000 si dà attuazione alla Direttiva 96/35/CE relativa alla designazione e alla qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia o per via navigabile di merci pericolose.

Questo decreto, con i successivi provvedimenti, impone l’obbligo, per gli operatori del trasporto (compresi speditori, caricatori, ecc.), di nominare un consulente per la sicurezza dei trasporti, definendo anche, oltre ai casi di esenzione, le modalità per il riconoscimento della qualificazione professionale dei consulenti.

Come è noto, tra gli obblighi previsti per il consulente vi è quello di predisporre la relazione d’incidente nei casi previsti; relazione che il capo dell’impresa deve quindi trasmettere al Ministero.
A tale proposito sarebbe molto utile poter disporre di tali relazioni al fine di valutare l’opportunità di modifiche tecniche o gestionali alla normativa in vigore e di meglio programmare l’attività di controllo.
Ci auguriamo che il Ministero, o un organismo incaricato, possa al più presto avviare una raccolta e un esame delle relazioni di incidente finora ricevute e pubblicare, magari periodicamente, un rapporto sugli incidenti avvenuti, come è consuetudini in molti paesi.

venerdì, novembre 13, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 1999: ECOSOC

Nella sua 48^ riunione del 26 ottobre 1999, ECOSOC (il Comitato Economico e Sociale delle Nazioni Unite) approva la ristrutturazione del Comitato Esperti ONU sul trasporto di merci pericolose, dando vita al Comitato Esperti ONU sul trasporto di merci pericolose e sul GHS, con due SottoComitati (uno per il trasporto di merci pericolose e l’altro sul GHS).



Il Comitato ha il compito di assicurare la collaborazione fra i due SottoComitati, ma, per quanto riguarda il lavoro dei due SottoComitati, dovrà limitarsi a ratificare le decisione da essi assunte.

Una dimostrazione, ancora una volta, del ruolo e dell’importanza delle Nazioni Unite come struttura di riferimento per i processi di armonizzazione in campo tecnico.

Se mi è permessa una notazione personale, sono contento, come italiano, di aver potuto presiedere per tanti anni il Comitato Esperti sui trasporti e, in alternanza con la presidenza del SottoComitato sul GHS, il Comitato sul trasporto e sul GHS, dimostrando, spero, che anche il nostro paese è in grado di portare significativi contributi alle istituzioni ed ai processi globali.

Mi auguro infine che le/i giovani del nostro paese, in questa fase certo non facile dal punto di vista sociale, politico ed economico, possano, anche tra mille difficoltà, far valere le loro professionalità, ponendosi comunque sempre in una prospettiva non meramente nazionale ma mondiale, prospettiva che, nel quadro di una ormai inarrestabile globalizzazione (e forse della caduta dell’egemonia dell’Occidente), è dunque un’inevitabile necessità.

martedì, novembre 10, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 1998: informazione

Il 25 giugno 1998, a Århus (Danimarca) viene adottata la Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale.

L’Italia ha ratificato la Convenzione con la legge n. 108 del 16 marzo 2001.

Come talvolta accade, la ratifica di una Convenzione rimane un evento conosciuto a pochi e, di conseguenza, anche poco utilizzato.
Ma questo non accade solo per le Convenzioni: vale anche per diverse leggi.
Per rimanere in tema di accesso alle informazioni, basti citare la Legge 241/90 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi).




C’è allora da chiedersi, ad esempio, se almeno alcuni dei problemi, delle carenze, dei ritardi che vengono denunciati anche dagli operatori impegnati nella gestione e nel trasporto delle merci pericolose non potrebbero trovare una soluzione utilizzando gli strumenti normativi sopra citati.

venerdì, novembre 06, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 1997: rifiuti

Con il decreto legislativo 2 gennaio 1997, n. 7 (il cosiddetto”decreto Ronchi”) si innova profondamente la normativa nazionale sulla gestione dei rifiuti, in attuazione delle direttive europee emesse in materia.

Naturalmente niente è perfetto: e, tra le critiche che si possono avanzare, ci interessa particolarmente quella relativa alla disposizione contenuta al punto 6-bis dell’articolo 57, ove è stabilito che:

In attesa delle specifiche norme regolamentari e
tecniche, da adottarsi ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera i), i rifiuti sono assimilati alle merci per quanto concerne il regime normativo in materia di trasporti via mare e la disciplina delle operazioni di carico, scarico, trasbordo, deposito e maneggio in aree portuali. In particolare i rifiuti pericolosi sono assimilati alle merci pericolose.


E, purtroppo, anche nei successivi provvedimenti, ivi compreso il decreto legis1ativo 152/2006, tale disposizione è rimasta inalterata.

Dovremo attendere la piena applicazione del regolamento 1272/2008 (CLP) anche alla normativa sui rifiuti per risolvere il problema ?

mercoledì, novembre 04, 2009

Attuazione Direttiva 2008/68

Il 26 ottobre 2009 è stato trasmesso al Parlamento lo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva 2008/68 (edizioni 2009 di ADR/RID/ADN) per il previsto parere.
Sul sito di Orange Project è già disponibile una prima analisi del testo, con l’indicazione di alcuni aspetti che necessitano quanto meno di un approfondimento (basti pensare all’immediata entrata in vigore dell’ADN, al non ancora ben risolto problema dell’articolo 168 del Codice della strada, al testo relativo alle sanzioni per il trasporto ferroviario ove si usa una terminologia “stradale”, agli emanandi decreti contenenti disposizioni transitorie di deroga, ecc.).

Non posso quindi che sollecitare ancora una volta gli operatori e le loro associazioni a predisporre commenti, suggerimenti e proposte di modifica e ad inviarli ai membri delle Commissioni parlamentari
Se non ora, quando ?

martedì, novembre 03, 2009

Cinquant’anni “pericolosi” 1996: segnaletica

Con il decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 493, viene data attuazione alla direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.


Una domanda: quando verranno adottati, anche nei luoghi di lavoro, i nuovi pittogrammi di pericolo previsti dal regolamento 1272/2008 (CLP) ?
Vorrei ricordare che il sistema armonizzato di etichettatura previsto dal GHS (al quale fa riferimento il regolamento CLP) è stato predisposto per essere applicato a tutti i settori, ivi compresi i luoghi di lavoro.
Tra l’altro la ragione per la quale i pittogrammi del GHS non sono così colorati come quelli del trasporto sta proprio nel renderne più semplice l’applicazione anche nei luoghi di lavoro (almeno così ha sostenuto a suo tempo, con successo, l’esperta dell’OSHA, l’agenzia USA per la sicurezza sui posti di lavoro).