Cinquant’anni “pericolosi” 2000: consulenti per la sicurezza
Con il Decreto legislativo n. 40 del 4 febbraio 2000 si dà attuazione alla Direttiva 96/35/CE relativa alla designazione e alla qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia o per via navigabile di merci pericolose.
Questo decreto, con i successivi provvedimenti, impone l’obbligo, per gli operatori del trasporto (compresi speditori, caricatori, ecc.), di nominare un consulente per la sicurezza dei trasporti, definendo anche, oltre ai casi di esenzione, le modalità per il riconoscimento della qualificazione professionale dei consulenti.
Come è noto, tra gli obblighi previsti per il consulente vi è quello di predisporre la relazione d’incidente nei casi previsti; relazione che il capo dell’impresa deve quindi trasmettere al Ministero.
A tale proposito sarebbe molto utile poter disporre di tali relazioni al fine di valutare l’opportunità di modifiche tecniche o gestionali alla normativa in vigore e di meglio programmare l’attività di controllo.
Ci auguriamo che il Ministero, o un organismo incaricato, possa al più presto avviare una raccolta e un esame delle relazioni di incidente finora ricevute e pubblicare, magari periodicamente, un rapporto sugli incidenti avvenuti, come è consuetudini in molti paesi.
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Questo decreto, con i successivi provvedimenti, impone l’obbligo, per gli operatori del trasporto (compresi speditori, caricatori, ecc.), di nominare un consulente per la sicurezza dei trasporti, definendo anche, oltre ai casi di esenzione, le modalità per il riconoscimento della qualificazione professionale dei consulenti.
Come è noto, tra gli obblighi previsti per il consulente vi è quello di predisporre la relazione d’incidente nei casi previsti; relazione che il capo dell’impresa deve quindi trasmettere al Ministero.
A tale proposito sarebbe molto utile poter disporre di tali relazioni al fine di valutare l’opportunità di modifiche tecniche o gestionali alla normativa in vigore e di meglio programmare l’attività di controllo.
Ci auguriamo che il Ministero, o un organismo incaricato, possa al più presto avviare una raccolta e un esame delle relazioni di incidente finora ricevute e pubblicare, magari periodicamente, un rapporto sugli incidenti avvenuti, come è consuetudini in molti paesi.
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