Cinquant’anni “pericolosi” 1977: complessità
Sulla base dei suoi lavori (e di quelli di Eigen, Morin, ecc.) si sviluppa così l’epistemologia della complessità e lo studio dei sistemi complessi (sistemi aperti costituiti da reti di elementi che interagiscono fra loro a livello locale e non lineare, con basso determinismo e capacità di adattamento, ecc.).
Alcuni studiosi della complessità tengono però a distinguere fra “complesso” e “complicato”: una distinzione interessante.
Ad esempio: il trasporto delle merci pericolose è un sistema complicato o complesso ?
Se per complicato si intende.. “piegato insieme (cum plicatus)”.. vale a dire che può essere “spiegato” dalla scienza classica, e se invece per complesso si intende “intrecciato insieme (cum plexus)”.. che non può essere spiegato dalla scienza classica.. allora la risposta forse è ambivalente.
E’ complicato, perché le norme sono tante, ma tutte riconducibili ad una logica di scienza classica.
Ma è complesso, perché le azioni di quanti agiscono nel campo (dai legislatori ai controllori, dai formatori fino ai “poveri” operatori) talvolta sono tutt’altro che “logiche”.