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lunedì, febbraio 28, 2011

La definizione di rifiuto

Nel Devoto-Oli si possono ritrovare diverse definizioni di rifiuto:
1 (definizione generale): negazione del consenso
2 (definizione estensiva): il cavallo che non vuole superare l’ostacolo
3 (definizione figurata): battere qualcosa fino a rendere insuperabile la resistenza alla penetrazione
4 (definizione concreta): da gettar via perché irrecuperabile o dannoso
5 (definizione comune): le immondizie
6 (definizione figurata): persona moralmente spregevole o socialmente pericolosa

Nomina sunt consequentia rerum !

Infatti, alle succitate (autorevoli) definizioni, corrispondono concretamente (molto meno autorevoli) fatti.
1 (definizione generale): lo sconcerto, la protesta, l’opposizione (eufemismi !), insomma il NO delle/gli operatrici/ori del settore rifiuti di fronte al SISTRI
2 (definizione estensiva): le direttive ed i regolamenti europei non se la sentono di superare l’ultimo ostacolo dell’ormai superato sistema di classificazione dei rifiuti pericolosi per lanciarsi verso il traguardo di una classificazione armonizzata con il resto della normativa
3 (definizione figurata): il batti e ribatti di email, fax, telefonate, ecc., sul sito SISTRI, che lo ha reso impermeabile ad ogni ulteriore comunicazione
4 (definizione concreta): SISTRI !
5 (definizione comune): dire SISTRI è troppo ! Ci si può limitare ai “trionfali” comunicati in materia del Ministero dell’ambiente
6 (definizione figurata): omissis per ragioni di privacy (ma le/li conosciamo tutte/i !)

Oppure bisognerà aggiungere una nuova definizione di rifiuto: persona o cosa inutile (ma in tal caso chi si salverebbe ?) ?

lunedì, febbraio 21, 2011

21 febbraio

Il 21 febbraio 1804, dalla fabbrica della Pen-y-Darren Ironwoks, esce la prima locomotiva a vapore.


Inizia così il trasporto ferroviario di merci.



In questi ultimi anni si è parlato molto di trasferire i carichi di merci, anche pericolose, dalla strada alla ferrovia (oltre che al trasporto marittimo), anche perché le nuove locomotive (non più a vapore !) permettono di garantire un tasso di inquinamento inferiore a quello che caratterizza comunque il trasporto stradale.

Ma perché non si procede su questa strada ?
La risposta è semplice (?): Reteitalia e FS chiudono gli scali ferroviari, preferiscono investire sull’alta velocità passeggeri che non sul trasporto merci (e su quello locale); la logistica manca di finanziamenti (non necessariamente pubblici); la burocrazia fa tutta la sua parte.
E, naturalmente, sono molte/i a protestare, a chiedere, a criticare, e poche/i quelle/i che si fanno carico in prima persona di prendere un’iniziativa, di fare q1ualcosa.

Per questo condivido questa citazione di Gramsci fatta al festival di Sanremo:
Ciò che succede … avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti … Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo ?

martedì, febbraio 15, 2011

Ex libris (10)

Nel “Novo dizionario universale della lingua italiana” di P. Petrocchi del 1902, vengono elencate le seguenti definizioni della parola “rifiuto”:

- il rifiutare (rispose con un rifiuto)
- abdicazione (e fece per viltade il gran rifiuto)
- la persona rifiutata (tenere uno per rifiuto)
- persone e cose di naufragio, rifiutate dal mare sulla riva (andarono a vedere i rifiuti)
- termine dei giocatori di carte (dietro il tuo rifiuto, non son venuto più a fiori)


Allora è giusto che oggi ci si definisca anche come “società dei rifiuti”, visto che un secolo fa neppure si dava una definizione come quella che diamo adesso (rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi).
Certo, un secolo fa, non erano molte cose delle quali ci si volesse disfare !

domenica, febbraio 13, 2011

Se non ora, quando ?

Naturalmente (per me) ho partecipato (a Roma) a una delle centinaia di manifestazioni indette oggi (13 febbraio 2011) sotto lo slogan “Se non ora, quando ?”.
Perché vi dico questo ?
Perché riprendere ancora il titolo di un grande libro di Levi ?

Perché bisogna assumersi le proprie responsabilità.
Perché non si può aspettare che siano altre/i a risolvere i nostri problemi.
Perché se il SISTRI attuale fa schifo, tocca a noi (anzi, a voi, operatrici/ori) proporre un sistema funzionate.
Perché se alcune disposizioni dell’ADR (o del RID, o dell’ADN. o del Codice IMDG, o delle ICAO T.I.) non vanno bene, tocca a noi (anzi, a voi, operatrici/ori) proporre le necessarie modifiche.
Perché se non ci pensiamo noi (anzi, voi, operatrici/ori), magari ci penserà qualcun’altra/o secondo il proprio interesse (non necessariamente coincidente col nostro/vostro).
Gli strumenti ci sono: li avete utilizzati ? volete utilizzarli ?

lunedì, febbraio 07, 2011

Ex libris (9)

In “Fisica e filosofia” di Werner Heisenberg (un “vecchio” libro edito da “il saggiatore “nel 1962), nella penultima pagina Heisenberg afferma:

Nelle decisioni pratiche della vita non sarebbe certo possibile ponderare tutti gli argomenti pro e contro ogni possibile decisione che va quindi presa in assenza di argomenti assolutamente determinanti.


Un invito, che ovviamente condivido, all’assumersi le proprie responsabilità: perché non abbiamo mai saputo, non sappiamo, non sapremo tutto.

E’ dura ? Sì, è dura !
Ma il mondo, la vita, i problemi, non sono cose semplici (e neppure l’interpretazione dell’ADR, del RID, del Codice IMDG, del regolamento CLP, del REACH, ecc.).

E allora ?

Facciamo del nostro meglio e .. che qualcuno ce la mandi buona !

martedì, febbraio 01, 2011

Inizia l’anno del coniglio

Il 2 febbraio 2011 inizia il nuovo anno cinese, l’anno del coniglio





Nella cultura cinese, il segno del Coniglio si caratterizza per la cultura, l’educazione, il talento, il gusto.

Speriamo davvero che questo sia l’anno del Coniglio !