Blog    mercipericolose.it
News e considerazioni sulla gestione e trasporto di merci pericolose orangeproject.it

martedì, febbraio 21, 2006

FORMAZIONE

Tanti anni fa fu deciso che tutti i conducenti di veicoli con massa superiore alle 3,5 tonnellate trasportanti merci pericolose dovevano ricevere una formazione specifica e superare un esame.
Recentemente è stato deciso che chiunque abbia a che fare con il trasporto di merci pericolose (compreso preparazione imballaggi, carico, scarico, ecc.) deve ricevere una formazione (che deve essere certificata !).
Dal 2007 tutti i conducenti di veicoli trasportanti merci pericolose (anche con massa inferiore alle 3,5 tonnellate) dovranno aver ricevuto una formazione specifica e superare un esame.
E adesso in Italia si è stabilito che tutti i conducenti di veicoli trasportanti merci devono ricevere una formazione.

Chiunque è coinvolto nel trasporto di merci pericolose (salvo le esenzioni) deve avere un consulente per la sicurezza (che ovviamente deve aver superato un esame).

Adesso, si raccomanda che chiunque trasporti merci abbia una certificazione di qualità (in genere per predisporre un piano di GQ bisognerà ricorrere ad un esperto).

E.. naturalmente, a seconda del tipo di attività, ci vorrà l’esperto per la 626, quello per i rifiuti, ecc.

E’ vero… senza un’analisi di sicurezza, senza formazione.. senza informazione … si “rischia” di non conoscere i rischi.. e si rischia di provocare incidenti o comunque di provocare danni., quindi… tutto ciò va nella giusta direzione.

Ma i risultati postivi non si fermano qui. Infatti:
- l’insieme di testi, corsi, esami, insegnanti e studenti, previsti alla luce di quanto sopra costituisce un “corpus” formativo, da far morir d’invidia la ministra Moratti
- tra esperti, formatori, esaminatori, certificatori, si dovrebbero essere creati un bel po’ di posti di lavoro (o… è sempre il solito giro ?), da fare invidia ai programmi del ministro Maroni
- con tutta questa formazione, l’ADR e, più in generale, le norme di sicurezza, dovrebbero essere conosciute più della formazione della squadra del presidente del consiglio Berlusconi

O… no ?

lunedì, febbraio 06, 2006

SAFETY, SECURITY, NO SMOKING, GHS

In un Post precedente ho accennato alla complessità della normativa, riferendomi ad ADR, RID, Codice IMDG, ecc., che, come sappiamo, costituiscono anche la normativa di riferimento nazionale.

Ma forse ho esagerato nel lamentarmi.
Ho infatti sotto mano la modifica alla sezione 173.308 del 49 CFR (il titolo 49, dedicato ai trasporti, del “Code of Federal Regulations” degli USA).
Si tratta dei requisiti tecnici (e delle prove) ai quali devono soddisfare gli accendini per poter essere trasportati in conformità con la normativa USA sul trasporto di merci pericolose.
Per dirla in due parole, si è passati da mezza pagina a tre pagine di requisiti.

Il che mi porta ad avanzare alcune ipotesi:
- la disposizione speciale 201 (prevista per il numero ONU 1057) delle Raccomandazioni ONU, dell’ADR, ecc. non garantisce una sicurezza sufficiente per il trasporto (anche se è vero che in essa c’è un riferimento alle disposizioni nazionali)
- solo il riferimento ad un dettagliato standard tecnico permette di rendere efficaci le disposizioni in materia di sicurezza
- il trasporto di accendini è un problema di “security” (basti ricordare le proibizioni adottate negli USA per il trasporto aereo)
- le fumatrici e i fumatori sono una categoria sempre meno tollerata.

Chissà come commenterebbe invece il nostro Ministro Tremonti, che non perde occasione di criticare la notevole e dettagliata produzione di normativa europea !

Però... mentre scrivevo questo post, mi è venuto in mente che anche noi abbiamo uno standard di riferimento: la norma EN ISO 9994:2002.
Andando a cercarla su Internet (ovviamente non si trova: le norme bisogna comprarle !), ho trovato qualche notizia sul suo aggiornamento e, in particolare, la raffigurazione del simbolo di pericolo previsto, che è il seguente:








che, ovviamente (!!!), è diverso dai ben noti simboli usati nel trasporto e nella distribuzione


Allora mi è venuto da pensare che forse bisognerà diffondere qualche notizia in più sul GHS (il sistema globale armonizzato di classificazione ed etichettatura).

mercoledì, febbraio 01, 2006

GLI OLI ESAUSTI SONO INQUINANTI ?

Nel post “Per smentire la tradizione” avevo posto il problema della cancerogenicità dei rifiuti contenenti oli minerali.
Ma, a giudicare dalle richieste che pervengono, non c’è solo questo problema.

Infatti si sono manifestate opinioni divergenti sugli oli esausti, per quanto riguarda la loro classificazione come inquinanti per l’ambiente acquatico.
A questo proposito mi sembra utile far riferimento ad una nota pubblicata sul sito di Orange Project: vi invito quindi a consultare il sito www.orangeproject.it, dove, nella sezione “Approfondimenti”, al punto 1.1, troverete alcune considerazioni in materia.

Può essere il punto di partenza per una discussione più approfondita.
Aspetto commenti.