Blog    mercipericolose.it
News e considerazioni sulla gestione e trasporto di merci pericolose orangeproject.it

venerdì, novembre 16, 2007

REACH - HELP !

Sull’helpdesk REACH del Regno Unito vengono pubblicati alcuni “casi tipici” per aiutare a capire cosa si deve fare dopo l’entrata in vigore del REACH.
Ne riassumo uno qui sotto:

Doug è un imbianchino/decoratore che, per il suo lavoro, utilizza pitture, colle e solventi, che acquista ad un negozio specializzato.
Una delle due persone che lavorano con lui ha letto un articolo su una nuova norma, il REACH, che riguarda anche i prodotti che usano.
Doug si è preoccupato, ha cercato su Internet e ha trovato che esiste un helpdesk dell’autorità competente; Doug allora ha inviato una email all’helpdesk, chiedendo se doveva fare qualcosa.
Lo staff dell’hepldesk gli ha subito chiarito che non deve far niente in quanto “utilizzatore finale”.


Anche in Italia c’è l’helpdesk (http://www.helpdesk-reach.it/), che funziona così:

1) Per porre un quesito, si deve riempire una scheda contenente le seguenti informazioni che devono tutte (tranne il livello di gradimento del sito) essere fornite, altrimenti la richiesta non parte:
- azienda richiedente
- nome e cognome del referente
- email
- dimensione dell’azienda secondo la classificazione UE (???)
- settore di attività economica (codice ISTAT) (????)
- sede legale, con n° telefono e n° fax
- sede amministrativa, con n° telefono e n° fax (???)
- livello di gradimento del sito (???)
- consenso al trattamento dei dati personali


2) Per verificare come funziona, ho inviato un quesito e, immediatamente, mi è arrivata la seguente risposta automatica:

Grazie per averci contattato. La sua domanda è ora al vaglio dello Staff dell'Helpdesk REACH che le risponderà nel più breve tempo possibile.
Qualora volesse mettersi in contatto con l'Helpdesk REACH, la invitiamo a inviare un messaggio al seguente indirizzo:
info@helpdesk-reach.it



3) Dopo 5 giorni, non avendo avuto risposta, ho inviato a quest’ultimo indirizzo la seguente email:

Con riferimento alla mia richiesta di informazioni (vedi sotto) relativa all'applicabilità del REACH alla mia attività, gradirei sapere, se possibile, entro quanto tempo è prevedibile che io possa ricevere una risposta. Grazie

4) Mi è subito arrivata la seguente risposta automatica:

Grazie per averci contatto.
Per favorire l’applicazione del REACH e per aiutare le imprese ad adempiere agli obblighi previsti dal Regolamento, è stato istituito un servizio nazionale di assistenza tecnica, La preghiamo di visualizzare il sito dell’Helpdesk Reach, www.helpdesk-reach.it, per avere informazioni in merito
agli obblighi previsti dal Regolamento. Se non trova la risposta al Suo quesito La preghiamo di contattare direttamente lo Staff dell’Helpdesk Reach compilando l’apposito formulario cui avrà accesso tramite il sito .


Insomma… un bel giro vizioso !

5) Sono passati 12 giorni dall’invio del quesito e ancora niente risposta.
Avrò sbagliato qualcosa ?
Sono troppo esigente e devo aspettare ancora un po’ ?

venerdì, novembre 09, 2007

SECURITY

Sul sito di Orange Project troverete un commento relativo all’obbligo del piano di sicurezza per le merci ad alto rischio previsto al capitolo 1.10 dell’ADR: “Chi deve avere un piano di sicurezza?”

Qualora siate interessate/i a discutere i problemi che vi sono illustrati potete mandare critiche, commenti, proposte rispondendo a questo “post

DELENDA CARTHAGO e CONSULENTI PER LA SICUREZZA

Sulla Gazzetta Ufficiale Francese del 1 novembre 2007 è stato pubblicato il Decreto del 28 settembre 2007 con il quale si procede al rinnovo della Commissione Interministeriale del trasporto di merci pericolose, istituita nel 1995.
Della Commissione fanno parte rappresentanti dei trasportatori, dell’industria, dei costruttori di veicoli, delle organizzazioni sindacali, esperti, ecc..

E la nostra Commissione ministeriale sul trasporto intermodale (delenda carthago) ?
Tutto tace !

Comunque vorrei segnalare che nella Commissione francese di cui sopra è rappresentata anche l’Associazione francese dei consulenti per la sicurezza.
E analoghe associazioni esistono anche in altri paesi europei: Belgio, Irlanda, ecc.

E da noi ?
Ci stiamo muovendo: a breve Orange Project lancerà un’iniziativa per costituire anche in Italia un’associazione di questo tipo.