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venerdì, novembre 30, 2012

Buche stradali, incidenti e recupero energia



Secondo la Siteb, l'associazione dei produttori di asfalto e bitume, la produzione di asfalto (indice della quantità di lavori stradali compiuti) è passata dai 44-45 milioni di tonnellate annui del 2005 ai  circa 27 milioni di tonnellate di quest’anno.

E credo che sia ormai esperienza di tutte/i la constatazione dello stato disastroso delle nostre strade (buche, avvallamenti, rattoppi, ecc.)
Le conseguenze sono ben note: incidenti, anche gravi; maggiori sollecitazioni sui veicoli, con rischi per la sicurezza; cadute; ecc.

Eppure c’è chi pensa di poter trarre anche qualche vantaggio dall’asfalto dissestato.
Al Massachussets Institute of Technology è stato messo a punto un dispositivo per recuperare l’energia che viene dissipata dagli ammortizzatori dei veicoli quando incontrano irregolarità sul manto stradale.


 Dagli esperimenti condotti risulterebbe che un camion potrebbe  recuperare in media 1kW per ogni ammortizzatore.

mercoledì, novembre 28, 2012

28 novembre 1712 - 2012



Anche il mondo dei trasporti è in crisi.
E adesso si aggiunge, per i trasportatori di merci, anche la crisi dell’ILVA (e sono molti gli autotrasportatori che contano sul trasporto di materie prime e acciaio).

Le cose vanno male: di chi è la colpa ?




Forse vale quanto pubblicato, esattamente 300 anni fa, il 28 novembre 1712, sul n. 548 di “The Spectator”, il quotidiano inglese pubblicato dal marzo 1711 al dicembre 1712 e considerato come uno dei primi esempi di giornalismo moderno:

The most perfect Man has Vices enough to draw down Punishments upon his Head, and to justify Providence in regard to any Miseries that may befal him.

Anche la più perfetta persona ha abbastanza vizi da attirare punizioni sulla sua testa e da giustificare il destino con riferimento alle miserie che le ricadono addosso.

lunedì, novembre 19, 2012

L’ADR poco conosciuto (9)



Se la materia che dovete trasportare è un solido con punto di fusione inferiore o uguale a 45°C (e quindi, secondo il paragrafo 4.1.3.4, è un solido suscettibile di liquefarsi durante il trasporto) non utilizzerete certo i fusti di legno compensato o di cartone e neppure casse o sacchi, quale che sia il materiale della cassa o del sacco  (anche se di acciaio o plastica).

Però ricordate che il succitato paragrafo vieta anche di utilizzare imballaggi compositi nei quali l’imballaggio esterno sia costituito da una cassa di legno o di cartone, da un fusto di legno composito o cartone, ecc.

martedì, novembre 13, 2012

A proposito di semplificazioni




Ma davvero ci si comporta ancora come previsto dall’articolo 6 del Decreto 459/1991 del Ministero della Marina Mercantile, in base al quale, per imbarcare su una nave rifiuti pericolosi, si deve presentare una dichiarazione sottoscritta da un chimico che deve attestare di avere effettuato analisi e controllo dei rifiuti e certificare le caratteristiche chimico-fisiche e di pericolosità ?