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News e considerazioni sulla gestione e trasporto di merci pericolose orangeproject.it

mercoledì, gennaio 25, 2006

IMBALLAGGI E GLOBALIZZAZIONE

Ho ricevuto dal sig. Canta (che prego di prender contatto via e-mail) un messaggio che, anche per la lunghezza, non è adatto per la sua pubblicazione come commento.

Credo sia comunque di qualche interesse evidenziare una domanda contenuta nel messaggio:
“L’approvazione di imballaggi da parte di un ente omologante riconosciuto in un paese estero è valida anche in Italia ?”

La mia risposta è: .
E non solo perché questo mi sembra il senso del paragrafo 4.1.1.16 dell’ADR, ma perché non vedo come sarebbe pensabile validare in Italia tutti gli enti omologanti degli altri paesi.

Certo, problemi con gli imballaggi ci sono: ricordo in particolare alcuni fusti provenienti dall’Oriente (e, a dir la verità, ho anche avuto nel passato qualche “spiacevole” segnalazione dall’estero per certi imballaggi italiani).
Ma… come si dice…”è la globalizzazione, bellezza !”

lunedì, gennaio 23, 2006

STATISTICHE E AVVENIMENTI

Ho scritto su questo blog 16 post (messaggi); questo è il 17°.
A 5 di questi (fra i quali gli ultimi 3) non ha fatto seguito alcun commento.
I vostri commenti (escludendo i miei interventi) sono stati 25 (dei quali circa la metà relativi al primo post).
Cosa concluderne ? Per ora... niente !

In realtà questo post è per segnalarvi che, come riportato sulle news di www.orangeproject.it:

Il 19 gennaio 2006 il Consiglio dei Ministri ha approvato in seconda lettura il testo del Decreto legislativo, attuativo della cosiddetta “Delega ambientale”.
E’ interessante (e soddisfacente) notare che, nella nuova versione, è stato eliminato il comma 13 dell’articolo 193 che così recitava:
“Il trasporto di rifiuti per distanze superiori a duecento chilometri o quantità eccedenti le quindici tonnellate deve avvenire mediante ferrovia.”


Ne abbiamo parlato nel post “Trasporto rifiuti”.
Un passo nella giusta direzione (o meglio: evitato un passo falso !!!). Ma resta il fatto che la normativa tecnica è comunque rimandata ad altri decreti.
E resta inoltre l’incognita sull’effettiva possibilità di un varo definitivo del decreto legislativo, visto che le elezioni sono alle porte.

venerdì, gennaio 20, 2006

FREJUS E MATERIE INFETTANTI

Ripensando al mio precedente post sulla TAV, sono andato a controllare la regolamentazione per il trasporto di merci pericolose nella galleria del Frejus (ordinanza n. 13 della SITAF del 29 luglio 2005).

Tra le cose che mi hanno colpito c’è la seguente (pagina 63 dell’Allegato 1):
- per i n° ONU 2814 e 2900 (MATERIE INFETTANTI) è consentito il transito con scorta dei veicoli che trasportano imballaggi e contenitori cisterna e dei veicoli cisterna
- per il n° ONU 3373 (CAMPIONI DI DIAGNOSTICA) il transito dei veicoli (che trasportano imballaggi) è interdetto
E, nella stessa pagina, viene consentito il transito con scorta dei veicoli che trasportano imballaggi, grandi imballaggi, GIR, rinfusa, contenitori cisterna, e dei veicoli cisterna e per il carico alla rinfusa, contenenti MATERIE INFETTANTI del gruppo di imballaggio II, nonché degli imballaggi e veicoli vuoti non ripuliti

C’è qualcuno in grado di spiegarmi come funziona il trasporto di infettanti sotto il Frejus ?

Comunque, come ormai si usa nei quiz, .... ecco ... un “aiutino”...
La parte riguardante le materie infettanti del gruppo di imballaggio II è pari pari quella contenuta nel “Arrête préfectoral du 20 août 2002 portant réglementation de la circulation dans la partie située en territoire français du tunnel routier du Fréjus entre la France et l’Italie” della prefettura della Savoia.

venerdì, gennaio 13, 2006

CONSULTA E ALBO

Con il decreto legislativo 284/2005 si è provveduto al riordino della Consulta generale per l’autotrasporto e del Comitato centrale per l’Albo nazionale degli autotrasportatori.
Chissà se ne deriveranno nuove iniziative, aiuti, assunzioni di responsabilità, per una più facile ed efficace applicazione della sicurezza nel trasporto di merci pericolose.
Comunque, in attesa dell’insediamento della “Commissione di coordinamento delle attività sul trasporto di merci pericolose” (istituita nell’ormai lontano ottobre 2005), auguriamo buon lavoro (e auguriamo a noi stessi che sia un lavoro utile, efficace ed armonizzato):
- al Presidente, ai 2 VicePresidenti, ai 16 dirigenti ministeriali, ai 21 rappresentanti di operatori e agli “n” rappresentanti di categoria, che faranno parte della nuova Consulta generale per l’autotrasporto
- al Presidente, ai 2 VicePresidenti, ai 14 dirigenti ministeriali, ai 4 rappresentanti regionali, e agli “n” rappresentanti di categoria e di associazioni, che faranno parte del nuovo Comitato centrale per l’Albo nazionale degli autotrasportatori.

lunedì, gennaio 02, 2006

PER SMENTIRE LA TRADIZIONE

In genere si inizia un nuovo anno augurandosi che tutto proceda nel migliore dei modi, e comunque meglio dell’anno precedente.
Purtroppo, per quello che ci riguarda, non riesco ancora a convincermi che sarà così.
Ma resta sempre l’ottimismo della volontà: quindi... proviamoci !
Comunque.. di nuovo auguri !

Ho avuto alcune discussioni e alcune richieste relative al problema della cancerogenicità dei rifiuti contenenti oli minerali e prodotti petroliferi.

Premetto subito che non intendo offrire un parere definitivo, ma, piuttosto, aprire una discussione

Intanto vorrei dire subito che la cancerogenicità NON è una caratteristica rilevante per la normativa sul trasporto di merci pericolose: un rifiuto contenente prodotti cancerogeni, ma che non è infiammabile o tossico o inquinante per l’ambiente, ecc., non è (salvo poche eccezioni: amianto, PCB, PCT) pericoloso ai fini del trasporto.

Per quanto riguarda invece la classificazione dal punto di vista della gestione dei rifiuti, mi sembra che la situazione sia la seguente:

Un rifiuto è classificato come “cancerogeno” se contiene una sostanza riconosciuta come cancerogena in concentrazioni superiori a:
- 0,1 % (se la sostanza cancerogena è di categoria 1 o 2)
- 1 % (se la sostanza cancerogena è di categoria 3)

come risulta dal punto 4 dell’Allegato A alla Direttiva 9 aprile 2002 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Il punto di partenza dovrebbe quindi essere quello di verificare se gli oli minerali e i prodotti petroliferi contenuti nel rifiuto sono classificati come cancerogeni o meno

In una situazione “ideale” si dovrebbe:
- conoscere le sostanze (o preparati) che vengono lavorate e/o prodotte (e che possono quindi essere presenti nei rifiuti)
- avere a disposizione le schede di sicurezza, dalle quali poter ricavare l’indicazione se tali sostanze siano o no classificate come cancerogene
- per le sostanze cancerogene, stimare se la loro concentrazione nel rifiuto sia o no superiore ai valori sopra indicati

Dal punto di vista pratico:
- la conoscenza, in termini di classificazione come cancerogene, delle sostanze che vengono lavorate o prodotte non dovrebbe costituire un problema insormontabile (disponibilità delle Schede di Sicurezza);
- la stima della concentrazione di tali sostanze nei rifiuti prodotti non è certo facile, potendo variare dal 100% (nel caso di puri e semplici residui di materia prima) a percentuali bassissime: ma anche questo problema, adottando cautelativamente stime grossolane (magari supportate da un’analisi a campione), non dovrebbe essere insormontabile.

Un problema più complicato può porsi nel caso che nel rifiuto siano presenti uno più componenti cancerogeni, classificati come tali in quanto a loro volta contenenti sostanze cancerogene in concentrazioni superiori ai limiti sopra indicati. In tali casi ci si può chiedere:
- come considerare la presenza di diverse sostanze cancerogene (si sommano le loro concentrazioni ?)
- come valutare la concentrazione di un cancerogeno, che a sua volta è una miscela contenente un cancerogeno (far giocare due volte il fattore concentrazione ?)

Qualcuno mi ha anche indicato, come una possibile strada da seguire, quella di far riferimento, per valutare la presenza di componenti cancerogeni, alla presenza di “marker” di cancerogenicità (ad esempio il benzene).

Forse un confronto fra le soluzioni adottate da quante/i hanno avuto a che fare con questi problemi può aiutarci a trovare una posizione condivisa.

Un invito dunque a mandare i vostri i commenti.