Ma che SISTRI d’Egitto !
Sapevo solo che i sistri erano strumenti musicali dell’Antico Egitto (sonagli formati da dischi di metallo infilati su delle bacchette).
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Poi invece ho scoperto che SISTRI è l’acronimo del prossimo venturo “Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti” messo a punto dal Ministero dell’Ambiente.
Un sistema che, una volta entrato in vigore (si parla della metà del prossimo anno), prevederà la sostituzione dell’attuale documentazione cartacea (registri, formulari, MUD) relativa ai rifiuti (a partire da quelli pericolosi) con una strumentazione elettronica (PC, chiavette, GPS, ecc.) in modo da consentire tra l’altro l’automatica registrazione dei dati presso le Autorità competenti.
Non entro nel merito delle polemiche che il prossimo emanando decreto sul SISTRI sta suscitando: mi chiedo solo se gli operatori e le associazioni che li rappresentano hanno fatto e stanno facendo quanto necessario per far valere le loro ragioni (ad esempio: non mi sembra di aver visto o letto sui mass-media molti interventi in materia, né ho avuto notizia certa e documentata di interventi presso il Ministero e il Parlamento, anche se può essere che mi siano sfuggiti).
Quello che mi chiedo comunque è se sia stata presa nella giusta considerazione la compatibilità delle future prossime norme con quanto previsto dall’ADR, con particolare riferimento al documento di trasporto.
E’ vero che la NOTA 2 al paragrafo 5.4.0 dell’ADR prevede il ricorso a
tecniche di trattamento elettronico dei dati (EDP) o di scambio di dati informatizzati (EDI) per facilitare la redazione dei documenti o sostituirli
però naturalmente a condizione che
le procedure utilizzate per la scelta, la conservazione e il trattamento di dati elettronici permettano di soddisfare, in modo almeno equivalente all’utilizzazione di documenti su carta, le esigenze legali in materia di forza probatoria e disponibilità dei dati durante il trasporto
Non sarebbe male se ci fosse qualche persona fisica o giuridica che, avendone interesse e voglia, ponesse il problema al Ministero, per evitare di dover poi solo registrare (come nel III canto dell’Inferno di Dante), “sospiri, pianti e alti guai”.
A titolo esemplificativo ricordo che, almeno per quel che riguarda lo schema di decreto legislativo sul recepimento della Direttiva 2008/68, ci abbiamo provato (vedi su www.orangeproject.it)
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Poi invece ho scoperto che SISTRI è l’acronimo del prossimo venturo “Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti” messo a punto dal Ministero dell’Ambiente.
Un sistema che, una volta entrato in vigore (si parla della metà del prossimo anno), prevederà la sostituzione dell’attuale documentazione cartacea (registri, formulari, MUD) relativa ai rifiuti (a partire da quelli pericolosi) con una strumentazione elettronica (PC, chiavette, GPS, ecc.) in modo da consentire tra l’altro l’automatica registrazione dei dati presso le Autorità competenti.
Non entro nel merito delle polemiche che il prossimo emanando decreto sul SISTRI sta suscitando: mi chiedo solo se gli operatori e le associazioni che li rappresentano hanno fatto e stanno facendo quanto necessario per far valere le loro ragioni (ad esempio: non mi sembra di aver visto o letto sui mass-media molti interventi in materia, né ho avuto notizia certa e documentata di interventi presso il Ministero e il Parlamento, anche se può essere che mi siano sfuggiti).
Quello che mi chiedo comunque è se sia stata presa nella giusta considerazione la compatibilità delle future prossime norme con quanto previsto dall’ADR, con particolare riferimento al documento di trasporto.
E’ vero che la NOTA 2 al paragrafo 5.4.0 dell’ADR prevede il ricorso a
tecniche di trattamento elettronico dei dati (EDP) o di scambio di dati informatizzati (EDI) per facilitare la redazione dei documenti o sostituirli
però naturalmente a condizione che
le procedure utilizzate per la scelta, la conservazione e il trattamento di dati elettronici permettano di soddisfare, in modo almeno equivalente all’utilizzazione di documenti su carta, le esigenze legali in materia di forza probatoria e disponibilità dei dati durante il trasporto
Non sarebbe male se ci fosse qualche persona fisica o giuridica che, avendone interesse e voglia, ponesse il problema al Ministero, per evitare di dover poi solo registrare (come nel III canto dell’Inferno di Dante), “sospiri, pianti e alti guai”.
A titolo esemplificativo ricordo che, almeno per quel che riguarda lo schema di decreto legislativo sul recepimento della Direttiva 2008/68, ci abbiamo provato (vedi su www.orangeproject.it)
1 Commenti:
Non sapevo che il sistri fosse uno trumento d'Egitto, certo è che ci troviamo di fronte ad un nuovo strumento che recherà gravi danni all'ambiente, i rifiuti verranno buttati più di quanto accedeva prima del 5 febbraio 98, anche perchè se nè producono molti di più, e cosa faremo multiamo ed arrestiamo il 99% degli imprenditori italiani?? cosi' poi c'è da costruire le case circondariali. Controllare i rifiuti davanti ai pc ma questi vengono trasportati via trada, ferrovia, ecc. e non via internet.
Le piccole imprese che oggi per questioni etiche e morali differenziano i rifiuti speciali avviandoli a recupero o smaltimento tramite ditte autorizzate si troveranno ad essere penalizzate per tutti i motivi e costi che li sopprimeranno. Allora, detto ciò, perchè non chiamarlo DM DISATRO AMBIENTALE????
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