GINEVRA POST 2
GINEVRA POST 2
Nella mezza giornata che separa la riunione sul trasporto di merci pericolose da quella sul GHS (sistema globale armonizzato di classificazione ed etichettatura dei prodotti chimici), scorrendo il rapporto della riunione sul trasporto, mi é venuto da pensare che, almeno a livello ONU, le procedure per la stesura delle norme sembrano essere “piu’ democratiche” delle nostre.
Infatti, i documenti contenenti le proposte di modifica sono disponibili sul sito ONU già un paio di mesi prima delle riunioni; i rapporti delle riunioni contenenti le modifiche adottate sono discussi e approvati dalle/i partecipanti al termine di ogni riunione; tranne che per l’ultima riunione del ciclo biennale di revisione, le decisioni adottate nelle altre tre riunioni precedenti possono anche essere rimesse in discussione.
E alle riunioni, come ho già accennato nel post “Partecipare o subire ?”, oltre alle delegazioni dei paesi, partecipano (sia pur senza diritto di voto) i rappresentanti di associazioni ed organizzazioni di operatori del settore.
Di qui, due domande:
1) come mai gli operatori non sembrano essere frequenti visitatori del sito www.unece.org/trans/danger/danger.htm per vedere cosa si sta discutendo, né sono particolarmente attivi nel fornire indicazioni alla delegazione italiana e alle associazioni ?
2) perché non provare a vedere se riusciamo a stabilire una procedura simile anche per la normativa nazionale ? Quando riuscirà a partire, la Commissione che ho citato nel post “Miracolo in Italia ?” sarà un primo passo, ma .. non si puo’ fare di piu’ ?
NOTA: ovviamente, per ragioni di lavoro, consulto regolarmente il sito del Department of Transport USA. E’ interessante studiare la loro procedura di preparazione e pubblicazione delle normative: un po’ complicata, un po’ lunga, ma tutte/i possono dire la loro e ogni parere viene valutato
Nella mezza giornata che separa la riunione sul trasporto di merci pericolose da quella sul GHS (sistema globale armonizzato di classificazione ed etichettatura dei prodotti chimici), scorrendo il rapporto della riunione sul trasporto, mi é venuto da pensare che, almeno a livello ONU, le procedure per la stesura delle norme sembrano essere “piu’ democratiche” delle nostre.
Infatti, i documenti contenenti le proposte di modifica sono disponibili sul sito ONU già un paio di mesi prima delle riunioni; i rapporti delle riunioni contenenti le modifiche adottate sono discussi e approvati dalle/i partecipanti al termine di ogni riunione; tranne che per l’ultima riunione del ciclo biennale di revisione, le decisioni adottate nelle altre tre riunioni precedenti possono anche essere rimesse in discussione.
E alle riunioni, come ho già accennato nel post “Partecipare o subire ?”, oltre alle delegazioni dei paesi, partecipano (sia pur senza diritto di voto) i rappresentanti di associazioni ed organizzazioni di operatori del settore.
Di qui, due domande:
1) come mai gli operatori non sembrano essere frequenti visitatori del sito www.unece.org/trans/danger/danger.htm per vedere cosa si sta discutendo, né sono particolarmente attivi nel fornire indicazioni alla delegazione italiana e alle associazioni ?
2) perché non provare a vedere se riusciamo a stabilire una procedura simile anche per la normativa nazionale ? Quando riuscirà a partire, la Commissione che ho citato nel post “Miracolo in Italia ?” sarà un primo passo, ma .. non si puo’ fare di piu’ ?
NOTA: ovviamente, per ragioni di lavoro, consulto regolarmente il sito del Department of Transport USA. E’ interessante studiare la loro procedura di preparazione e pubblicazione delle normative: un po’ complicata, un po’ lunga, ma tutte/i possono dire la loro e ogni parere viene valutato
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