BUONI PROPOSITI
Prendo (un po’ casualmente) spunto dal DPCM del 17/12/07 (G.U. n. 3 del 4/1/08): Esecuzione dell’accordo del 1 agosto 2007, recante “Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro”.
In tale DPCM si definiscono gli obiettivi strategici per la tutela della salute e la prevenzione sui luoghi di lavoro, quali: migliorare la conoscenza dei fenomeni (in termini di rischio, di danni, di soluzioni, ecc.) rafforzare le attività di prevenzione, monitorare il raggiungimento degli obiettivi.
Mi chiedo allora: ha senso definire e perseguire analoghi obiettivi per il trasporto di merci pericolose ?
Prendiamo il caso del limite di velocità per i veicoli trasportanti merci pericolose (90 km/h secondo l’ADR, e facendo finta di dimenticare, per carità di patria, i 50 km/h per esplosivi e fuochi pirotecnici).
L’esperienza quotidiana mostra che non sono pochi i conducenti che superano abbondantemente tale limite (nonché gli altri limiti stabiliti dal codice della strada), il che tra l’altro significa che il limitatore di velocità è messo fuori uso (o no?)
Allora: o il limite è inutilmente basso o lo si fa rispettare.
Ci sono problemi ?
Certo che ci sono: basta ascoltare gli autotrasportatori che, anche se non esplicitamente, sostengono che il rispetto dei limiti di velocità (ma anche quelli sugli orari, le pause, ecc.) non è economicamente sostenibile.
E, d’altra parte, se il rispetto delle norme comporta un aumento del costo del trasporto, tale aumento non sarebbe forse compensabile con uno sviluppo e un consumo più sostenibili ?
E, allora, come nel caso del DPCM di cui sopra: miglioriamo la conoscenza, rafforziamo la prevenzione, monitoriamo i risultati.
Come ?
Ad esempio (delenda carthago !) facendo funzionare la Commissione interministeriale sul trasporto intermodale.
Da tutto ciò comunque un impegno (i buoni propositi !) per il 2008 al fine di:
- una realistica revisione della normativa (ma qualcuna/o deve presentare precise proposte nelle sedi competenti)
- un effettivo rispetto della normativa (e qui devono essere protagonisti non solo gli organi di controllo, ma anche i consulenti per la sicurezza)
- ricercare nuove soluzioni.
E la prossima riorganizzazione del sito di “Orange Project”, di “merci pericolose”, delle “Newsletter”, del “Blog”, sarà il nostro contributo.
In tale DPCM si definiscono gli obiettivi strategici per la tutela della salute e la prevenzione sui luoghi di lavoro, quali: migliorare la conoscenza dei fenomeni (in termini di rischio, di danni, di soluzioni, ecc.) rafforzare le attività di prevenzione, monitorare il raggiungimento degli obiettivi.
Mi chiedo allora: ha senso definire e perseguire analoghi obiettivi per il trasporto di merci pericolose ?
Prendiamo il caso del limite di velocità per i veicoli trasportanti merci pericolose (90 km/h secondo l’ADR, e facendo finta di dimenticare, per carità di patria, i 50 km/h per esplosivi e fuochi pirotecnici).
L’esperienza quotidiana mostra che non sono pochi i conducenti che superano abbondantemente tale limite (nonché gli altri limiti stabiliti dal codice della strada), il che tra l’altro significa che il limitatore di velocità è messo fuori uso (o no?)
Allora: o il limite è inutilmente basso o lo si fa rispettare.
Ci sono problemi ?
Certo che ci sono: basta ascoltare gli autotrasportatori che, anche se non esplicitamente, sostengono che il rispetto dei limiti di velocità (ma anche quelli sugli orari, le pause, ecc.) non è economicamente sostenibile.
E, d’altra parte, se il rispetto delle norme comporta un aumento del costo del trasporto, tale aumento non sarebbe forse compensabile con uno sviluppo e un consumo più sostenibili ?
E, allora, come nel caso del DPCM di cui sopra: miglioriamo la conoscenza, rafforziamo la prevenzione, monitoriamo i risultati.
Come ?
Ad esempio (delenda carthago !) facendo funzionare la Commissione interministeriale sul trasporto intermodale.
Da tutto ciò comunque un impegno (i buoni propositi !) per il 2008 al fine di:
- una realistica revisione della normativa (ma qualcuna/o deve presentare precise proposte nelle sedi competenti)
- un effettivo rispetto della normativa (e qui devono essere protagonisti non solo gli organi di controllo, ma anche i consulenti per la sicurezza)
- ricercare nuove soluzioni.
E la prossima riorganizzazione del sito di “Orange Project”, di “merci pericolose”, delle “Newsletter”, del “Blog”, sarà il nostro contributo.
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