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lunedì, gennaio 07, 2008

BUONI PROPOSITI

Prendo (un po’ casualmente) spunto dal DPCM del 17/12/07 (G.U. n. 3 del 4/1/08): Esecuzione dell’accordo del 1 agosto 2007, recante “Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro”.
In tale DPCM si definiscono gli obiettivi strategici per la tutela della salute e la prevenzione sui luoghi di lavoro, quali: migliorare la conoscenza dei fenomeni (in termini di rischio, di danni, di soluzioni, ecc.) rafforzare le attività di prevenzione, monitorare il raggiungimento degli obiettivi.

Mi chiedo allora: ha senso definire e perseguire analoghi obiettivi per il trasporto di merci pericolose ?

Prendiamo il caso del limite di velocità per i veicoli trasportanti merci pericolose (90 km/h secondo l’ADR, e facendo finta di dimenticare, per carità di patria, i 50 km/h per esplosivi e fuochi pirotecnici).
L’esperienza quotidiana mostra che non sono pochi i conducenti che superano abbondantemente tale limite (nonché gli altri limiti stabiliti dal codice della strada), il che tra l’altro significa che il limitatore di velocità è messo fuori uso (o no?)
Allora: o il limite è inutilmente basso o lo si fa rispettare.
Ci sono problemi ?
Certo che ci sono: basta ascoltare gli autotrasportatori che, anche se non esplicitamente, sostengono che il rispetto dei limiti di velocità (ma anche quelli sugli orari, le pause, ecc.) non è economicamente sostenibile.
E, d’altra parte, se il rispetto delle norme comporta un aumento del costo del trasporto, tale aumento non sarebbe forse compensabile con uno sviluppo e un consumo più sostenibili ?

E, allora, come nel caso del DPCM di cui sopra: miglioriamo la conoscenza, rafforziamo la prevenzione, monitoriamo i risultati.

Come ?
Ad esempio (delenda carthago !) facendo funzionare la Commissione interministeriale sul trasporto intermodale.

Da tutto ciò comunque un impegno (i buoni propositi !) per il 2008 al fine di:
- una realistica revisione della normativa (ma qualcuna/o deve presentare precise proposte nelle sedi competenti)
- un effettivo rispetto della normativa (e qui devono essere protagonisti non solo gli organi di controllo, ma anche i consulenti per la sicurezza)
- ricercare nuove soluzioni.

E la prossima riorganizzazione del sito di “Orange Project”, di “merci pericolose”, delle “Newsletter”, del “Blog”, sarà il nostro contributo.