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lunedì, marzo 15, 2010

Io speriamo che me la cavo

Io speriamo che me la cavo” è il titolo di un fortunato libro del 1990 di Marcello D’Orta, che raccoglie sessanta temi di bambini di una scuola elementare di Arzano.

E … io … noi … voi … ce la caveremo ?

Naturalmente non lo so. Però … però … ci possiamo provare !

Se i trasportatori di rifiuti che dovrebbero applicare il SISTRI riuscissero a convincere (magari con cento camion davanti alla sede del Ministero dell’ambiente) che, così com’è, il SISTRI non funziona (eufemismo !) ….

Se gli utilizzatori di sostanze e miscele pericolose si decidessero a richiedere ai fornitori delle Schede di Sicurezza fatte come dice la legge …

Se tutte/i quelle/i che spediscono, caricano, trasportano merci pericolose avessero un consulente per la sicurezza che, oltre ad aver superato l’esame, avesse letto e compreso l’ADR …

Se, tutte le volte che si “scopre” qualcosa che non va nel testo dell’ADR, si chiedesse alle associazioni o alla delegazione italiana di avanzare una proposta di modifica …

Se, senza aspettare l’ultimo minuto, ci si attrezzasse per mettere in pratica il nuovo sistema di classificazione ed etichettature delle sostanze e miscele pericolose previsto dal Regolamento CLP …

Se tutti gli operatori (od operatrici: non è facile ricordarsi sempre di essere “gender correct” !) ricordassero che una corretta formazione (sul cosa significhi corretta, ci sarebbe molto da dire: comunque l’aspetto essenziale è quello di una formazione strettamente legata agli specifici compiti e responsabilità), oltre ad essere obbligatoria, è fondamentale per evitare tragedie e, se volete, anche problemi per l’azienda …

Se … se provassimo ad essere un paese normale …

allora … forse .. ce la farete …

Auguri … e … datevi da fare !