SEMPLIFICAZIONI (2)
Gruppi di imballaggio
Come è noto, per molte classi
di pericolosità, così come definite nella normativa sul trasporto di merci
pericolose, è prevista una articolazione in gruppi di imballaggio:
gruppo di
imballaggio I: materie molto pericolose
gruppo di
imballaggio II: materie mediamente pericolose
gruppo di
imballaggio III: materie poco pericolose
A diverso gruppo di
imballaggio (G.I.) corrispondono disposizioni diverse per quanto riguarda
esenzioni, imballaggi, cisterne, ecc.
Ad esempio: per il G.I. I sono
previste, rispetto al gruppo di imballaggio II (lo stesso vale per il G.I. II
nei confronti del G.I. III):
- esenzioni (ai sensi del
paragrafo 1.1.3.6 o del capitolo 3.4) limitate a quantitativi più piccoli
- utilizzo di imballaggi con
caratteristiche (vedi prove di caduta e di tenuta) più elevate
- utilizzo di cisterne con
caratteristiche (vedi pressione di prova, spessori, dispositivi di
decompressione, aperture) più elevate.
Il vantaggio di questa
articolazione in G.I. consiste indubbiamente nel rendere meno costose le
modalità di spedizione e trasporto delle merci pericolose del G.I. II rispetto
a quelle del G.I. I ( e del G:I: III rispetto al G.I. I).
Avendo però presente che i
valori delle caratteristiche, fisiche e biologiche, che determinano
l’appartenenza ad un G.I., sono valori convenzionali (il cui rapporto col
livello di rischio non è certo facilmente dimostrabile) potrebbe valer la pena
di studiare una semplificazione volta ad eliminare i G.I., magari adottando un
approccio cautelativo che in pratica consideri tutte le merci (le cui
caratteristiche di pericolosità prevedono un’articolazione in G.I.) come G.I.
I.
Si renderebbe la vita più
facile a chi deve classificare (e controllare), si ridurrebbero le tipologie di
imballaggi e cisterne, si aumenterebbe la sicurezza: e questo forse potrebbe
bilanciare l’incremento dei costi dovuto al livellamento di tutte le merci al
G.I. I.
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