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venerdì, novembre 19, 2010

CHE STRANO PAESE !

Ieri, 18 novembre 2010, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2008/98/CE, contenente, fra l’altro, le sanzioni per chi non ottempera alle disposizioni del SISTRI (tra queste sanzioni ci sono sanzioni amministrative pecuniarie fino a novantatremila euro e sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo utilizzato per l’attività di trasporto dei rifiuti di mesi 12).

Come è ben noto i primi tentativi di avvio del sistema SISTRI hanno messo in evidenza numerose carenze, incongruenze, difficoltà, ritardi (e chi più ne ha più ne metta).

Ma il Ministro Prestigiacomo ha dichiarato, il 13 novembre 2010, presso la 13^ commissione del Senato, che non appare possibile disporre un'ulteriore proroga per l’entrata in vigore del SISTRI (prevista per il 1 gennaio 2011).

Naturalmente, in questo strano paese, c’è chi giura che comunque, alla fine di dicembre o ai primi di gennaio, la inevitabile proroga arriverà.

E se non arriva ?

In questo strano paese si manifesta, si protesta pubblicamente, si sciopera, per molte cose.
Ma in questo strano paese le centinaia di migliaia di operatori interessati (tranne poche eccezioni, come il ricorso al TAR delle software house; a proposito: il TAR ha rinviato l’udienza a gennaio !) invece di manifestare, protestare, scioperare, si sfogano sui siti web, su facebook, sui forum.

In questo strano paese si rischia di perdere migliaia di posti di lavoro (aziende che non sono in grado di rispettare il SISTRI), di creare il caos nella gestione dei rifiuti (o di aggiungere caos al caos: basta immaginare l’applicazione del SISTRI alla gestione dei rifiuti urbani in Campania !), di aggiungere oneri economici e gestionali pesanti per un sistema produttivo già in crisi.

In questo strano paese sembrano crescere rassegnazione e rifugio nell’arrangiarsi.

Chissà se prima o poi ci si stuferà di vivere in uno strano paese !

1 Commenti:

Blogger Unknown ha detto...

Gentile Ing. Benassai,
sono pienamente in accordo con le sue parole. Il mio grande sconforto proveniente dalla lettura del Suo intervento è che neanche il TAR riesca ad essere uno strumento di controllo efficace a fermare tale froda agli operatori.
Rimango fiducioso dell'intenzionalità del progetto, dei suoi obiettivi per il quale immagino sia stato concepito; rimango allo stesso modo profondamente amareggiato dal modus operandi con cui si vuole intervenire.
Quello che posso suggerire, e che eseguirò nell'arco di qualche giorno, è una formale protesta con i propri organi di rappresentanza, a partire dagli albi professionali, per la loro poco visibile e ritardata (mancata) reazione.

Cordialmente

Gabriele Miani

21 novembre, 2010 02:33  

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