Almanacco dei trasporti (20 luglio)
L’inventore francese Nicéphore
Niépce, il 20 luglio 1807, vede
riconosciuto da Napoleone Bonaparte il suo brevetto relativo a quella che è
considerata la prima macchina a combustione interna, dopo aver dimostrato la
sua efficacia facendo muovere con essa un battello sul fiume Saône, un
affluente del Rodano.
A questa “macchina” era stato
dato il nome di Pyréolophore, dal
Greco: πῦρ (fuoco), αἴολος (vento), e φόρος (portatore).
Il Pireoloforo si basava sulla esplosione controllata di spore di
Licopodio (una pianta) facilmente infiammabili. L’esplosione veniva utilizzata
per espellere una certa quantità di acqua, il che, per reazione, provocava
l’avanzamento del battello.
Era insomma un “battello a reazione”.
Secondo l’attuale normativa ADN comunque le spore di Licopodio, in
quanto combustibile necessario per il battello, dovrebbero essere esenti
dall’ADN stesso.
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