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giovedì, agosto 07, 2008

CLASSIFICAZIONE

Anche se ogni due anni la normativa sul trasporto di merci pericolose, compresi i criteri di classificazione, viene regolarmente aggiornata, ormai i criteri in questione sono generalmente ben consolidati.
E mi sembra anche che le modifiche più recenti vadano nella direzione di mettere a disposizione, soprattutto degli speditori (i responsabili della classificazione), utili elementi di rilevanza pratica: vedi ad esempio la lista di default per i fuochi pirotecnici o (anticipazione su ADR/RID/ADN 2009) alcune precisazioni sui rifiuti.

Ma, purtroppo, non sempre è così.

Basti pensare (anticipando ancora ADR/RID/ADN 2009) alla necessità di verificare, nei prossimi anni, la classificazione di tutte le merci pericolose per verificare se debbano o meno essere classificate come inquinanti ambientali.

E, sempre a proposito di inquinanti ambientali, i futuri criteri saranno diversi (e anche più complessi) di quelli esistenti: una modifica che deriva dalla scelta di allineare completamente la classificazione ai fini del trasporto con quella contenuta nel GHS (il sistema globale armonizzato di classificazione ed etichettatura), dal momento che il GHS dovrà costituire il riferimento per tutte le normative, dal trasporto ai luoghi di lavoro, dalla produzione al consumo.

Per quanto ci riguarda direttamente, come europei, ricordo che è imminente (autunno 2008) la pubblicazione del Regolamento Europeo sul GHS; anche se, va ricordato, sono previsti alcuni anni prima che il nuovo sistema di classificazione diventi obbligatorio.

Questo Regolamento, è scritto esplicitamente, non si applicherà al trasporto: ma non vi sarà alcuna disarmonia, dal momento che comunque la normativa sul trasporto è già allineata col GHS !

Si aprirà comunque un problema: come assicurarsi che, a fronte degli stessi criteri, la classificazione di una merce sia la stessa per i produttori (magari cinesi o sudcoreani), per il trasporto (magari un trasporto multimodale dall’Oceania all’Europa), per i luoghi di lavoro (magari una fabbrica bulgara) e per i prodotti di consumo (diffusi in tutto il mondo) ?

Certamente i paesi dell’Unione Europea potranno far riferimento ai risultati derivanti dall’applicazione del sistema REACH, ma non è detto che il resto del mondo accetti in toto questi risultati.

Non è un caso che il problema sia stato posto nel corso dell’ultima riunione (luglio 2008) del SottoComitato Esperti ONU sul GHS ed è positivo che il SottoComitato abbia dato incarico ad un gruppo di lavoro di studiare la situazione.

Parlando di classificazione, immagino già che qualcuna/o vorrebbe porre la domanda: sì... ma .. e per i rifiuti ?
La risposta nel prossimo post.