21 agosto: Peruggia

Il 21 agosto 1911 Vincenzo Peruggia ruba dal Louvre il famoso quadro “La Gioconda” di Leonardo.
Il dipinto viene rintracciato due anni più tardi a Firenze.
Peruggia raccontò di aver custodito il dipinto in una valigia, posta sotto il letto di una pensione di Parigi e di averlo successivamente portato il quadro in Italia con l'intenzione di "regalarlo all'Italia".



Fu condannato ad un anno e quindici giorni di prigione, essendo stata invocata l’infermità mentale. Infermità confermata dallo psichiatra del tribunale che citò il seguente colloquio col Peruggia:
D: Su un albero ci sono due uccelli. Se un cacciatore spara ad uno di essi, quanti ne rimangono sull'albero?
R: Uno
D: Cretino ! La risposta è nessuno, perché l’altro scappa !

Adesso alcuni amministratori, politici, faccendieri, ecc. , sotto indagine e processo per concussione, falso in bilancio, abuso di potere in atti di ufficio, ecc., non si spingono a dire che lo fanno “per l’Italia” e non invocano l’infermità mentale, come dimostra la seguente domanda di un importante imputato e la conseguente risposta dell’avvocato difensore:
D: Avvocato, ma qui se il giudice applica la legge, sono nei guai. Che dice .. invochiamo il fatto che ho sempre agito per il bene del paese … o che la serata bunga bunga mi ha, come dire, ridotto le capacità mentali …
R: Non si preoccupi: il processo è come un albero sul quale ci sono due uccelli, uno si chiama giudice e l’altro si chiama legge. Se, con un voto in Parlamento, “uccidiamo” la legge, al giudice non resto che … “volar via !”

Ma se gli indagati per le vicende Selex, SISTRI, ecc. non sono imputati così “importanti” … allora forse allora hanno bisogno di un avvocato come quello che difese Peruggia.