Merci pericolose poco conosciute (7)
(segue)
Il numero ONU 1327 è assegnato alla rubrica:
Fieno, Paglia o Busa
Si ricorda che è
rilevante solo per il Codice IMDG (è esente da ADR/RID/ADN)
Ma cos’è la busa ?
Questo vocabolo non è
in genere presente nei vocabolari italiani, tuttavia qualche indizio lo si può trovare in …
gastronomia.
Infatti un tipico
piatto della Barbagia è costituito dai “Maccarones de busa”, tipici bucatini di semola di grano duro fatti a mano. Però
bisogna fermarsi qui, all’associazione fra “busa” e “semola di grano” e non
lasciarsi fuorviare dal fatto che, nella lingua sarda, la busa è il ferro da
calza con il quale si preparano appunto i “Maccarones de busa”.
Se poi risaliamo
all’originale inglese “bhusa”, con un po’ di pazienza si riesce a capire che la
“bhusa” (una vocabolo usato nella lingua hindu, derivante dal sanscrito) è la
“pula”, vale a dire l’involucro dei chicchi di grano che costituisce il cascame
della trebbiatura.
Ecco perché la busa (cioè la pula) è classificata insieme al
fieno e alla paglia !
(continua)
1 Commenti:
Nel libro "Hay and Straw Conservation" della Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) la produzione e l'uso della bhusa viene spiegato come segue:
In the traditional wheat-growing countries of Asia and North Africa, however, wheat straw is highly prized and great care is taken in collecting and storing it. The form of straw depends on the threshing method. Where threshing was by flail, long straw is produced, and modern threshers give the same result. Where threshing was through treading by animals or with a ridged roller, the straw is broken into pieces 5 - 10 cm long (tibn, bhusa) and this system was very widespread in North Africa and Asia. Treading has now often been replaced by threshers; those used in India and Pakistan are constructed to chaff the straw during threshing.
Fonte: http://www.fao.org/docrep/005/x7660e/x7660e0d.htm#bm13.1
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