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martedì, luglio 24, 2012

Riconversione ?


Da una prima occhiata al conto nazionale trasporti risulta che le statistiche sulle merci pericolose non sono un “must”.



Se ne parla solo a proposito del traffico ferroviario (e qui risulta che si è passati da 1,7 miliardi di tkm del 2010 a 1,3 miliardi di tkm nel 2011).

Ma comunque questo dato sembra confermare che l’auspicato spostamento dal trasporto stradale a quello ferroviario non si sta verificando (del resto, la chiusura di molti scali merci ferroviari avvenuta in questi ultimi anni non favorisce certo in tal senso).

Tuttavia, nella situazione di crisi, anche occupazionale, che stiamo vivendo, non ci si può non porre il problema di come gestire una eventuale riconversione produttiva e gestionale (ad esempio, appunto, spostando il traffico merci dalla strada alla ferrovia), senza creare crisi occupazionali.

Come forse ricordate, sono sempre stato favorevole ad incrementare significativamente il costo del trasporto (per ridurre l’inquinamento dovuto al trasporto e per favorire i consumi km 0), anche se questo significa pesanti conseguenti sui prezzi dei prodotti per le/gli utilizzatrici/ori.
Ma questo “sacrificio” dovrebbe andare in favore di investimenti per la riallocazione delle/gli operatrici/ori  e di una riduzione di un consumismo esasperato, e quindi essere considerato positivo.

Purtroppo le cose non sono semplici.
Un altro esempio: tutte/i a favore dei veicoli alimentati ad idrogeno.
Eppure: una automobile alimentata a gasolio ha un rendimento (complessivo, rispetto alle fonti primarie di energia impiegate) del 33%, una automobile elettrica alimentata a idrogeno ha un rendimento  del 19%.

Insomma non è un problema puramente economico, non è un problema puramente tecnico, è un problema politico (che futuro vogliamo, sapendo cosa comporta ?) !