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martedì, gennaio 25, 2011

Ex libris (7)

Il secondo capitolo del romanzo “Neve” di Orhan Pamuk inizia così:

La neve gli dava sempre una sensazione di purezza che gli faceva dimenticare la sporcizia, il fango e il buio della città. Ma Ka perse questa sensazione il primo giorno che passò a Kars. Qui la neve era stancante, fastidiosa e massacrante.


Dunque due aspetti della neve: un po’ come è successo anche a me.
Da una parte, qualche settimana fa, il giardino imbiancato, silenzioso, che richiamava l’incipit del libro sopra citato:
Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato “silenzio della neve” ciò che sentiva dentro.

Dall’altra, il richiamo ad una realtà resa fastidiosa dal leggere certi articoli di legge, come l’articolo 28 del DLgs 205/2010, che introduce, nel DLgs 152/2006, il seguente nuovo articolo 214-bis:
1. Le attività di sgombero della neve effettuate dalle pubbliche amministrazioni o da loro delegati, dai concessionari di reti infrastrutturali o infrastrutture non costituisce detenzione ai fini della
lettera a) comma 1 dell'articolo 183.


A quando un altro articolo che definirà come non rifiuto l’acqua piovana che scorre sulle strade ?